La Sardegna e la guerra di Liberazione. Studi di storia militare
Il libro dell’ISSASCO a cura di Daniele Sanna. Prima presentazione il 25 aprile 2018 a Oristano
Cagliari, 23 aprile 2018.
La Sardegna e la guerra di Liberazione. Studi di storia militare a cura di Daniele Sanna, per FrancoAngeli editore, è il primo titolo della collana “Sardegna contemporanea” dell’Istituto sardo per la storia dell’Antifascismo (Issasco). Il volume sarà presentato per la prima volta a Oristano, nella sala consiliare del municipio, in occasione delle celebrazioni ufficiali del Comune il 25 aprile alle 17, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Andrea Lutzu e del partigiano Nino Garau.
L’iniziativa rientra nel ciclo di incontri promosso dall’Issasco intitolato “Dal fascismo alla Resistenza. Regime, militari, Sardegna”, che si terrà dal 24 al 27 aprile. Domani ad Ales, Casa natale di Antonio Gramsci ore 18, si parlerà dei martiri di Sutri con lo storico torinese Claudio Vercelli e venerdì, alla libreria Feltrinelli in via Paoli a Cagliari ore 17, si presenterà il libro di Guido Melis La macchina imperfetta (Il Mulino), con l’autore e con gli storici Luciano Marrocu e Alessandro Pes.
La Sardegna e la guerra di Liberazione, con i saggi di Walter Falgio Francesco Ledda, Giuseppe Manias, Daniele Sanna, Giuseppe Sassu, è incentrato sulla sorte dei militari sardi tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 e sull’apporto da loro fornito alla causa della Resistenza. La presenza e la riorganizzazione di una grande massa di truppe, che dopo l’armistizio ha inciso sulle dinamiche politiche del territorio isolano, apre nuovi scenari di ricerca, sul piano della storia militare, in primis, ma anche riguardo a una più generale lettura delle implicazioni sociali a livello locale. Lo studio dell’Issasco, lungi dall’essere un’indagine esaustiva, intende proporre alcuni spunti di riflessione su questo specifico profilo che saranno ulteriormente scandagliati e sviluppati.
Furono numerosi i reparti inviati dall’isola a combattere al fianco degli Alleati verso la Linea Gustav e la Linea Gotica, mentre molti soldati sardi, che già si trovavano in continente, diedero un contributo decisivo alla Liberazione: sia quelli sbandati, che furono anche vittime della barbarie nazista, come nel caso dei martiri di Sutri, sia quelli che operarono nelle bande partigiane. Le vicende del comandante “Geppe”, Nino Garau, che guidò la brigata “Casalgrandi” nel Modenese, o del colonnello Luigi Cano, che combatté nella Capitale, sono ricostruite nel libro, insieme alla complessa evacuazione tedesca dall’isola e al fatto di sangue di Oniferi sinora mai indagato. Il filo rosso che lega l’antifascismo sardo alla Resistenza è testimoniato dall’alto numero di brigate partigiane dedicate a Gramsci, a dimostrare quanto fosse stretto il legame fra il leader comunista di Ales e il Movimento di Liberazione.
La Collana dell’Issasco intende promuovere un confronto aperto a nuovi contributi di studiosi che si affacciano nell’ampio ambito di indagine sulla Resistenza e sull’antifascismo e sulle articolate specificità storiche e culturali dell’isola. La storia delle donne, la storia militare, dei movimenti, ma anche il dibattito sull’autonomia sarda, sulla programmazione, sull’industrializzazione o sulle tematiche dell’emigrazione, sono alcuni aspetti e contenuti privilegiati di questo progetto editoriale.
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