Claudio Vercelli presenta il libro Neofascismo in grigio
7 dicembre 2021
L’incontro con Claudio Vercelli alla Camera del Lavoro di Cagliari del 7 dicembre 2021 con Cgil Cagliari, ANPI Cagliari e la lodevole partecipazione delle studentesse Martina, Matilde, Chiara e Alessia e dello studente Mattia, è stato preceduto da una conversazione riservata alle classi quinte al Liceo Motzo Quartu. Il confronto con lo storico torinese autore di Neofascismo in grigio, (Einaudi, 2021), ha stimolato la riflessione su un tema ineludibile: la caratterizzazione del radicalismo di estrema destra che avanza sotto varie forme in Italia e in Europa adattandosi alle mutazioni della società e insinuandosi nelle manifestazioni di crisi e disagio. Prima di tutto si pone la necessità di identificare, indagare e isolare tali fenomeni disgregativi che ripropongono visioni consunte e inquietanti basate sulla difesa della differenza etnica e nazionale in prospettiva razziale. Quindi di arginare le derive autoritarie e omologanti praticando i valori democratici nell’agire politico quotidiano in una costante e virtuosa riaffermazione del dialogo plurale, dell’inclusione e della convivenza civile.
I fatti del 9 ottobre 2021, l’attacco violento da parte di esponenti riconducibili a sigle dell’estremismo neofascista alla sede nazionale della Cgil, sono ancora vivi. Occorrono risposte forti a livello istituzionale e da parte della collettività per denunciare, contrastare e prevenire tutti gli abusi e i fenomeni disgregativi dei principi democratici, per riaffermare la parità dei diritti contro le diseguaglianze, le occasioni di confronto e coesione contro l’isolamento e l’esclusione, le misure solidali contro l’odio e la discriminazione.
“In Italia così come in Europa, non ritorna ciò che non si è mai esaurito: piuttosto si rigenera, manifestandosi in nuove forme, congruenti con le grandi trasformazioni in corso. Come tali le une e le altre vanno identificate e indagate”, scrive Vercelli. “Obbligato per decenni ai margini del dibattito politico per il suo apparente anacronismo, il neofascismo, nelle sue diverse declinazioni storiche, ha invece riassunto oggi le vesti di uno scomodo convitato. Non è il ritorno a vecchie organizzazioni che si erano incaricate di raccogliere, in età repubblicana, il lascito mussoliniano. Men che meno degli spettri, mai del tutto dissoltisi, di quest’ultimo. Semmai assistiamo a una riformulazione culturale e antropologica della sua attualità in quanto sistema di rapporti e relazioni politiche per i tempi a venire”.
Dopo i primi successi a Torino, Roma e Milano nel 2019 interrotti però dalla pandemia, l’opera torna finalmente nei teatri di 15 città d’Italia, andando incontro ai suoi numerosi pubblici. In primo luogo ai ragazzi più giovani, che potranno scoprire nelle parole di Levi le ricchezze della storia e i suoi abissi insondabili, il gusto delle verità che ci interrogano, nella concretezza dei fatti, su cosa sia bene e cosa sia male. E rivolgendosi poi a chi, meno giovane, già porta con sé le pagine di Levi nel proprio bagaglio culturale ma potrà sperimentare ad una nuova rilettura, in condizioni o in età diverse, il sapore di una piace- vole riscoperta.
Si può dunque comprendere come le repliche a teatro di Se questo è un uomo in varie parti d’Italia promettano di essere un vero evento culturale: ad un tempo novità sorpren- dente e richiamo ad un passato che ci riguarda tutti; strumento di conoscenza e occa- sione per mettere alla prova le proprie interpretazioni del presente. Se questo è un uomo a teatro è infatti molto di più di un semplice spettacolo. E proprio per questo il Centro Internazionale di Studi Primo Levi affianca Emilia Romagna Teatro nella promozione, accanto alle repliche sui palcoscenici, di incontri di riflessione con il pubblico e in partico- lare con gli studenti.
ERT / Teatro Nazionale e Centro Primo Levi di Torino rivolgono dunque un invito alle istituzioni culturali, alle associazioni, agli insegnanti e a tutti gli amici di Primo Levi perché offrano un contributo di sostegno e di partecipazione. L’intento è che siano in molti a conoscere, a ricordare, e soprattutto a non arrendersi alle risposte troppo facili e rassicuranti.
La locandina dell’evento
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